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martes, 11 de septiembre de 2012

Compagni di scuola - Carlo Verdone (1988)


TÍTULO ORIGINAL Compagni di scuola
AÑO 1988
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DIRECTOR Carlo Verdone
GUIÓN Carlo Verdone, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi
MÚSICA Fabio Liberatori
FOTOGRAFÍA Danilo Desideri
REPARTO Carlo Verdone, Christian De Sica, Nancy Brilli, Eleonora Giorgi, Massimo Ghini, Angelo Bernabucci, Natasha Hovey, Giusi Cataldo, Luisa Maneri, Athina Cenci, Piero Natoli, Alessandro Benvenuti
PRODUCTORA Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica
PREMIOS 1988: Premios David di Donatello: Mejor actriz secundaria (Athina Cenci). 2 nominaciones
GÉNERO Comedia. Drama | Comedia dramática

SINOPSIS Cuando dos viejos amigos del instituto se vuelven a ver quince años después, descubren que la amistad que había entre ellos, ha desaparecido. (FILMAFFINITY)


Federica organizza una rimpatriata con gli ex compagni di classe del liceo in una villa fuori Roma, a quindici anni dal diploma.
La miglior commedia di Carlo Verdone (ma non il miglior film: i funambolismi di “Un sacco bello” sono rimasti ineguagliati ancora oggi), la prima in cui il regista e attore romano si smarcò, ormai vent’anni fa, dai clichés felicemente sviluppati in “Borotalco” et similia per tentare, con successo, la via delle commedie malinconiche e corali sulla mezza età; un sentiero che continua a battere tuttora, con alterne fortune ma tutto sommato con uno stile e un punto di vista diventati autorevoli al punto di essere ormai marchi di fabbrica. “Compagni di scuola” è, ça va sans dire, la risposta italiana al “Grande Freddo” cui molto deve nell’atmosfera, nelle dinamiche di gruppo e anche in alcuni caratteri (il sottosegretario cocainomane di Massimo Ghini, la coppia “scoppiata” e quella “mancata”). La nostalgia kasdaniana un po’ patinata viene però sostituita da un controcanto profondamente amaro che sfocia in un paio di scene non indegne della grande tradizione della commedia all’italiana anni ’60: De Sica che fa la questua col piattino in bocca, istigato dal finto paralitico Benvenuti, e Verdone che sparla dei suoi compagni al telefono con l’amante sua studentessa. Scritto benissimo, con i dialoghi che riescono a inquadrare immediatamente ogni personaggio, specie nelle battute fulminanti messe in bocca a ciascuno di loro; recitato mediamente: tra i migliori, Verdone a parte, Athina Cenci (David di Donatello come miglior attrice non protagonista), Christian De Sica e il mellifluo Ghini, tra i peggiori spiccano Eleonora Giorgi e Nancy Brilli. Bella colonna sonora d’epoca con “Dream a little dream of me” dei Mamas & Papas che fa sottofondo all’ottimo finale.
http://cinemascope85.wordpress.com/2010/01/09/compagni-di-scuola-carlo-verdone-1988/
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Curiosità
- Mario Cecchi Gori apostrofò la sceneggiatura di "Compagni di scuola" (forse a tutt'oggi il capolavoro di Carlo) come "un'autentica schifezza" e decise di produrlo mal volentieri. A film finito però dovette ricredersi...
- Compagni di scuola “…resterà nei miei ricordi come il più bel set della mia vita. Erano 17 attori, ma non avvenne un litigio, una competizione… Nei miei film la prima cosa che faccio è quella di rendere gradevole e leggera l’atmosfera. Più di una volta temetti di non farcela, tanto era complesso il racconto. E un giorno,in piena crisi, pregai veramente Sergio Leone di aiutarmi dal cielo… Suppongo l’abbia fatto alla grande, visti i risultati.”
http://www.carloverdone.it/02Filmografia/DettFilmografia.aspx?f_id=42
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Cast
Piero Ruffolo (Carlo Verdone) - detto Er patata - è un professore di lettere in un liceo privato fuori Roma, oppresso dalla snervante e involgarita moglie. Ha una giovane amante, la sua allieva Cristina (Natasha Hovey).
« Ti prendo a selciate! »
(Piero, al telefono con la moglie)

Piermaria Fabris (Fabio Traversa) - Primo personaggio ad entrare in scena ed il primo ad uscire perché disgustato. Irriconoscibile e dimenticato da tutti è oggetto di scherno e di scarsa considerazione, in quanto allora insignificante.
« Tu c'hai avuto 'n crollo... d'o ottavo grado della scala Mercalli però! »
(Finocchiaro rivolgendosi a Fabris)

Federica Polidori (Nancy Brilli) è una donna affascinante che ha vissuto da mantenuta fino a quando l'ex compagno non le ha dato il benservito. Pur sentimentalmente distrutta, è dotata di grande allegria e spirito di organizzazione.

Bruno Ciardulli (Christian De Sica) - meglio noto come Tony Brando - è un cantante fallito ed oberato dai debiti. Irrimediabilmente immaturo, arriva al punto di umiliarsi davanti a tutti chiedendo l'elemosina in ginocchio e con un piattino in bocca.
« Quello che vi chiedo è di mettervi una mano nel cuore... e l'altra nella tasca »
(Ciardulli)
« Invece con te è diverso... te sei sempre stato un'immagine legata alla simpatia e alla generosità »
(Ciardulli a Finocchiaro)

Walter Finocchiaro (Angelo Bernabucci) è il classico burino romanesco, volgare e presuntuoso, arricchitosi con un centro carni. Puntualmente pronto al motteggio dei suoi compagni, è cinico ed estremamente pesante nelle sue umilianti battute. Vittima di un furto di denaro, preferirà non lasciare la festa, dimostrandosi alla fine persona comunque genuina e sincera.
« Puzzava da vivo! Figuramose che c'è dentro qua'a bara! »
(Finocchiaro riferendosi ad un compagno di classe morto)
« Aoh questo c'ha una... Mortacci sua er patata c'ha 'na situazione teribbile! »
(Finocchiaro a Piero)

Cristina (Natasha Hovey) è la giovane allieva e amante di Ruffolo. Oppressa dal padre, al quale nasconde la relazione con il professore, è una ragazza fragile e ingenua, che si fa sedurre dall'onorevole Valenzani

Mauro Valenzani (Massimo Ghini) è un politico importante, sottosegretario ai lavori pubblici che gira con la scorta. Freddo, misterioso, cinico e cocainomane prima convince Piero a portare la sua giovane amante alla festa e poi se ne approfitta quando questi si assenta per regolare i conti con la moglie.
« La Palma der più stronzo j'è rimasta! »
(Finocchiaro)

Maria Rita Amoroso (Athina Cenci) è una malinconica psicanalista. Estremamente devota al suo lavoro, cerca di risolvere le questioni di alcuni compagni, i quali però non si curano delle sue. È lei che consiglia Ruffolo a chiarirsi definitivamente con la consorte.

Armando Lepore (Maurizio Ferrini) e Lino Santolamazza (Alessandro Benvenuti) si accordano per una burla grottesca e crudele facendo credere su un'invalidità di Lino per un fantomatico incidente stradale.
« È Santolamazza. [...] Incidente d'auto: un'ecatombe! Ma non li leggete i giornali? Ha perso la moglie, due figli, la madre, anche il cane che era come un altro figlio! È rimasto un tronco umano... »
(Lepore)

Ottavio Postiglione (Luigi Petrucci) è il tipico "secchione" della classe. Meridionalista, come ama definirsi, trapiantato al nord per lavoro, è estremamente logorroico ed esasperante, ed è per questo evitato ed addirittura narcotizzato dai compagni. La sua caratteristica insopportabile ricorda lo Scarabello di Signore & signori, a cui Verdone si è verosimilmente ispirato.
« Ragazzi! Questo parla pure nel sonno! È indistruttibbile, je volemo da' 'na martellata? »
(Finocchiaro)

Gloria Montanari (Luisa Maneri) è una madre con un passato infelice ed un bambino senza padre che porta con sé alla festa.

Valeria Donati (Eleonora Giorgi) è un'affascinante giornalista in crisi con l'ex marito e compagno di scuola Luca.

Luca Guglielmi (Piero Natoli) è un vignettista, lasciato dalla moglie Valeria per la sua immaturità. Cerca in tutti i modi possibili di riconquistarla, riuscendo alla fine nel suo intento.

Jolanda Scarpellini (Isa Gallinelli) è l'amica zitella di Valeria, sfruttata e derisa da Lepore e Santolamazza.

Francesco Toscani (Giovanni Vettorazzo) è un uomo scapolo, il compagno che negli anni ha migliorato maggiormente il suo aspetto fisico. Perennemente innamorato di Margherita, riallaccia un fugace rapporto con lei.

Margherita Serafini (Giusi Cataldo) sposata con un capitano dei carabinieri che l'accompagna alla villa per venirla a riprendere in seguito. Qui realizza che il feeling con Toscani è ancora vivo.
« Forse sei tu che sei arrivato quindici anni dopo... »
(Margherita)

Gioia Savastano (Carmela Vincenti) è la spiritosa della classe ma che rivela la sua sterilità.

Giulio Attenni (Silvio Vannucci) è un uomo separato, commercialista, da sempre innamorato (non corrisposto) di Federica. Ha una valvola mitralica meccanica molto rumorosa, simile ad una sveglia.


Conclusione
Valenzani, dopo aver abusato di Cristina, abbandona la festa incassando un pugno da Ruffolo.
Ciardulli, avendo scoperto la recita di Santolamazza, ordisce un brutto scherzo per smascherarlo, procurandogli contusioni e fratture nonché il ricovero ospedaliero. Lepore si sfoga su Ruffolo appena sopraggiunto e ignaro dell'incidente.
Toscani trova sotto una poltrona un orecchino della Serafini andata via qualche ora prima, facendo presagire un seguito.
Polidori fa le valigie e prima di congedarsi Antenni propone una foto di gruppo con quelli rimasti che Finocchiaro ritiene "i migliori".
Ruffolo è l'ultimo ad andarsene senza più moglie né amante e con l'auto in panne per la rottura della coppa dell'olio. Pur incerto sul proprio futuro, ma liberatosi dei gravosi oneri "coniugali", può finalmente concedersi serenamente una sigaretta, o per meglio dire, quel che resta di essa in quanto raccoglie da terra una mezza cicca appena gettata via da Ciardulli prima di salutarsi. Giusto il tempo di una boccata per poi assistere ai titoli di coda del film con un fermo immagine di Verdone sulle note di una bellissima, e quanto mai indovinata, "Dream a little dream" dei Mamas & Papas.

Commento
Compagni di scuola è un film in cui possono riconoscersi molti ex studenti ed il film in cui Carlo Verdone abbandona la comicità cabarettistica per sondare acque più profonde, indagando le debolezze dell'animo umano. Fonte d'ispirazione, il film-culto di Lawrence Kasdan Il grande freddo. Compagni di scuola è tra i pochi ambientati tra la borghesia medio-alta, condizione messa in risalto contrapponendo la figura popolare e becera della moglie del protagonista. L'insoddisfazione è pregnante in tutto il cast tranne quasi per Ruffolo, il Patata, il perdente ma l'unico a dare una svolta alla propria vita. Tra i film diretti da Verdone, è il preferito dello stesso regista.
Quando guardo o solo penso a questo film provo delle sensazioni contrastanti.
Da una parte penso sia un capolavoro,con il quale Verdone inaugura un deciso cambio di rotta proponendo pellicole piu' impegnate (subito dopo IO E MIA SORELLA e precedendo altri cult anni 90 come STASERA A CASA DI ALICE,MALEDETTO IL GIORNO CHE TI HO INCONTRATO,PERDIAMOCI DI VISTA,VIAGGI DI NOZZE,SONO PAZZO DI IRIS BLOND),dall'altra mi rendo conto di avere lo stomaco chiuso per tutta la durata del film per la durezza e la crudelta' che si sprigiona dagli esseri umani.
Un gran cast,un Verdone sopra le righe,un Massimo Ghini al top,una profondissima Athina Cenci : alla fine prende il sopravvento l'angoscia mista alla malinconia : ma la caratterizzazione dei personaggi e delle loro battute fa di questo film qualcosa di indelebile nella filmografia italiana anni 80
http://ilregnodeglianni80.forumfree.it/?t=62328280

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