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jueves, 29 de noviembre de 2012

Gelosia - Pietro Germi (1953)


TÍTULO ORIGINAL Gelosia
AÑO 1953
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e Inglés (Separados)
DURACIÓN 86 min.
DIRECTOR Pietro Germi
ARGUMENTO De la novela "Il Marchese Roccaverdina" de Luigi Capuana (1901)
GUIÓN Sergio Amidei, Giuseppe Berto, Pietro Germi, Giuseppe Mangione
MÚSICA Carlo Rustichelli
FOTOGRAFÍA Leonida Barboni (B&W)
REPARTO Marisa Belli, Erno Crisa, Alessandro Fersen, Liliana Gerace, Vincenzo Musolino, Grazia Spadaro, Maresa Gallo, Gustavo De Nardo, Amedeo Trilli, Loriana Varoli, Gustavo Serena, Giovanni Martella, Assunta Radico, Pasquale Martino, Paola Borboni
PRODUCTORA Excelsa Film
GÉNERO Drama | Melodrama

SINOPSIS Rocco y Agrippina acaban de casarse. Cuando se dirigen a su casa en el campo, suena un disparo y él cae muerto. Un inocente es condenado por este crimen. El verdadero asesino, el Marqués de Roccaverdina, se confiesa al padre Silvio: los celos le habían enloquecido. (FILMAFFINITY)




Trama
Il marchese di Roccaverdina, invaghitosi di una contadinella, Agrippina Solmi, l'accoglie nel suo palazzo e ne fa la sua amante. Punto dalle critiche dei nobili, egli tenta d'educare la sua amante, facendole assumere modi signorili; ma ben presto s'accorge della vanità del tentativo. Poiché egli è sempre follemente innamorato d'Agrippina, decide di farle sposare, pro forma, il suo fattore Rocco: il matrimonio però non dovrà essere consumato. Ma il giorno delle nozze, il sospetto che Rocco non tenga fede ai patti, l'induce ad ucciderlo proditoriamente. Quando un innocente, Neli Casaccio, viene condannato per il suo delitto, il marchese, tormentato dal rimorso, cerca sollievo nella confessione; ma poiché lo sciagurato non è disposto ad assumere la propria responsabilità, il sacerdote non può assolverlo. Oppresso dal rimorso, il marchese si ammala: lo cura con devozione Zosima, la bionda cugina, che i parenti vorrebbero fargli sposare. Rimessosi in salute, egli la sposa; ma poco dopo riallaccia la relazione con Agrippina. Intanto Neli Casaccio evade dal carcere e, per il mancato intervento del marchese, viene ucciso dai carabinieri. Il marchese impazzisce e muore, confortato da Agrippina.
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=4418
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Fenomenale esperimento di Germi tra i meno noti.
Nella fase dei film di genere, dunque prima di Il Ferroviere (punto di svolta per la sua carriera per l'evoluzione artistica) si situa questo curiosissimo western-noir ambientato nel sud Italia.
E' una storia di genere non dissimile nei tratti e nello stile da La Città Si Difende o In Nome Della Legge (con cui condivide ambientazione e alcuni temi ma non il genere), asciutta popolare e molto secca a livello di intreccio ma complicatissima dal punto di vista della resa.
La matrice fondamentale è di tipo noir, poichè le figura coinvolte sono al limite della legalità e la molla di tutto è una passione carnale e violenta che porta un uomo retto e nobile verso la follia e la disperazione nonchè l'omicidio, ma poi la messa in scena e la scelte estetiche ricordano tantissimo il western classico di stampo messicano (data la geografia dei luoghi, gli abbigliamenti e la natura coinvolta).
Non mancano certamente gli accenni ai temi più cari a Germi (su tutti l'ottusità meridionale, l'arretratezza morale e la vita al limite della legalità come regola) che poi saranno ripresi nei film più famosi con anche più ironia. Qui invece di ironia non c'è traccia, Gelosia è un dramma della passione che non si vergogna in alcuni punti di mirare ad una messa in scena un po' barocca (le parti con il crocefisso) per premere sull'acceleratore e riesce a traslare le figure fondamentali del noir come la femme fatale, tipiche della modernità e del vivere urbano in un contesto lontanissimo dalla modernità.
Un bellissimo esempio di racconto semplice ed esile in apparenza ma complesso e stratificato nell'essenza.
Gabriele Niola
http://pellicolerovinate.blogosfere.it/2007/09/gelosia-1953-di-pietro-germi.html

Tra i film di Pietro Germi Gelosia è stato sicuramente uno dei titoli più bistrattati, vittima all’epoca di un feroce attacco da parte della critica militante, incapace di uscire dai limiti dell’impostazione ideologica e dalla cieca esaltazione di un neorealismo che tutto poteva essere fuorché un facile marchio di appartenenza. Certo, poteva sembrare una provocazione. Il marchese di Roccaverdina, il romanzo di Luigi Capuana, da cui già era stato tratto nel 1942 Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli, poteva benissimo prestarsi a una lettura ideologica e realista. La Sicilia rurale, i rapporti tra l’aristocrazia terriera e i contadini, prepotenza e vessazione da una parte, condiscendenza e servilismo dall’altra, la patologia come cifra della decadenza del ceto dominante. Un bel drammone a sfondo sociale e via...senza tener conto del fatto che già Capuana aveva in qualche modo preso le distanze dal verismo di cui era stato strenuo sostenitore e ideologo. Germi l’“americano”, invece, insegue la sua personale idea di cinema e la sua intuizione, ben sapendo che la follia e l’allucinazione del racconto, la percezione distorta della realtà, siano in realtà elementi chiave del noir. Perché, quindi, non provare a rileggere Capuana secondo le strutture del cinema di genere? Così se la storia conserva tutte le sue valenze melodrammatiche nella passione morbosa tra il marchese (Erno Crisa) e la serva Agrippina Solmo (la magnifica Marisa Belli), il discorso segue altre strade, a partire dall’uso di uno dei più tipici stilemi noir, che tradisce in parte la struttura narrativa del romanzo: un flashback che, sebbene invisibilmente legato ai ricordi del marchese, ridefinisce le coordinate del racconto secondo prospettive più ambigue e inquiete. E ancora, quelle luci e quelle ombre alla Lang, a creare un contrasto di simboli, di pulsioni e forze in tensione. E poi, con un altro scarto rispetto al romanzo, un conflitto a fuoco fatale, che dà la morte a un uomo vittima di un destino che non può dominare. Una sfida all’O.K. Corral, nodo cruciale, punto di convergenza in cui confluisce l’altro sentiero nascosto del film, quel western degli spazi aperti (caos) di una Sicilia bruciata dal sole e impazzita di luce...Tutti sintomi di una modernità stilistica, nervosa forse, ma comunque necessaria per un film che altrimenti sarebbe morto di stereotipi già da tempo.   
http://www.sentieriselvaggi.it/articolo.asp?sez0=2&sez1=16&art=25484

4 comentarios:

  1. Hola Amarcord, gracias por esta obra maestra de Pietro Germi, la acabo de ver y no dejo de sorprenderme por el dramatismo que destila esta trágica historia de amor. Simplemente monumental. Gracias.

    DSBL

    PD: Por favor podrías subir más películas de Totó?

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  2. La película es de 1953 (y no de *1955).
    La fecha que da IMDB es la del estreno en... ¡Turquía!
    Respecto al cine italiano, es mejor consultar la Wikipedia italiana, mucho más fiable siempre que la página yanqui

    http://it.wikipedia.org/wiki/Gelosia_%28film_1953%29

    Cordiales saludos, Amarcord,
    monzi.

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