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domingo, 17 de febrero de 2013

I baroni - Gian Paolo Lomi (1975)


TITULO ORIGINAL I baroni
AÑO 1975
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 100 min.
DIRECCION Gian Paolo Lomi
GUION M. Calandruccio
REPARTO Vittorio Caprioli, Aldo Fabrizi, Turi Ferro, Andréa Ferréol, Ira Fürstenberg, A. Maria Rapisardi, Umberto Spadaro, Leopoldo Trieste, Jacques Weber, Rena Niehaus
FOTOGRAFIA Marcello Masciocchi
MONTAJE Raimondo Crociani
MUSICA Daniele Patucchi
PRODUCCION Carlo Policreti
GENERO Comedia

SINOPSIS Alla morte del vecchio barone La Lumera tutti i parenti si accordano per dividersi la ricchissima eredità; ma per farlo è necessario che venga finalmente celebrato, dopo dieci anni di fidanzamento, il matrimonio tra il barone Leopoldo e la cugina Mariantonia. Ma nonostante l'impegno dello zio Monsignore il barone si sente attratto molto di più da una giovane e disinibita ragazza danese che dalla matura cugina. (Il Mondatori)




Trama
Leopoldo Lalumera, nipote di un ricco barone ottantaquattrenne, morto d'infarto durante un convegno galante con una procace cameriera, scopre, alla vigilia delle nozze con la cugina Mariantonia, di essere diventato impotente. Ma è una menomazione temporanea, dalla quale lo guarisce un'avvenente danese diciottenne, condotta in casa Lalumera dallo scapestrato Carlo, figliastro della vedova Isabella. L'estromessa Mariantonia reagisce, rifiutando per vendetta, di sottoscrivere un accordo - voluto dal prete di famiglia, il vescovo Ruggero per ignorare le volontà testamentarie del defunto barone e dividerne in parti eguali il lauto patrimonio. Se ne avvantaggia Leopoldo, che lo eredita dalla prima all'ultima lira. Per poco, però, ché l'astuto Ruggero, tornata la danesina al suo paese, lo costringe a far marcia indietro (ognuno dei suo famelici parenti avrà la sua parte d'eredità) e a sposare Mariantonia, la cui fedeltà verrà presto insidiata da Carlo.
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=13862


Non vorrei indulgere troppo con questa commediola di costume,ma considerando l'assenza di volgarità,il ritmo costantemente alto,il cast di grandi professionisti di cinema e teatro,nel complesso il giudizio è positivo. Siamo nel '75,anno di "Divina Creatura",con "Malizia" ancora fresco di proiezione ('73),alcuni dei grandi successi del filone a cui si può ascrivere questo film.
Incisiva la Fustenberg nella parte della milanese (Brambilla il cognome) che,poco prima del fatidico si,vede il  vecchio riccone promesso sposo morire d'infarto. Per spartirsi l'eredità assisteremo a trame sordide e spassose,dove nemmeno l'ennesimo sacerdote dello specialista Fabrizi sarà libero da peccati.
ralphscott
http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=602644 

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