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miércoles, 3 de abril de 2013

Dove vai in vacanza? - Mauro Bolognini, Luciano Salce, Alberto Sordi (1978)


TÍTULO ORIGINAL Dove vai in vacanza?
AÑO 1978 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 127 min. 
DIRECTOR Mauro Bolognini, Luciano Salce, Alberto Sordi
GUIÓN Sandro Continenza, Jaja Fiastri, Ruggero Maccari, Silvia Napolitano, Furio Scarpelli (Historia: Roberto Gianviti, Furio Scarpelli, Rodolfo Sonego, Alberto Sordi)
MÚSICA Ennio Morricone
FOTOGRAFÍA Sergio D'Offizi, Danilo Desideri, Luciano Tovoli
REPARTO Alberto Sordi, Paolo Villaggio, Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli
PRODUCTORA Rizzoli Film
GÉNERO Comedia | Película de episodios 

SINOPSIS Comedia en tres episodios sobre las desventuras de unos italianos que están de vacaciones. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)



Tre episodi dei registi citati, nell'ordine le trame da wiki:

Sarò tutta per te
Enrico decide di passare qualche giorno con la sua ex moglie Giuliana nella villa dell'ex-fidanzato di lei. Enrico contava di trascorrere un periodo romantico con la sua ex-compagna ma l'imprevisto arrivo di amici e colleghi e persino dell'ex-fidanzato di Giuliana manda all'aria i suoi piani.

Sì buana
Arturo, improvvisata guida turistica per safari africani organizzati da Paolo Panunti, si trova suo malgrado coinvolto nel subdolo omicidio del maturo Cavalier Colombi per mano della giovane moglie Margherita. Quando questa riscuote il premio dell'assicurazione Arturo riceve un piccolo insperato risarcimento dalla bella assassina. Purtroppo lo sciagurato Arturo riesce a rovinare tutto il diabolico piano proprio un istante prima di venire a conoscenza del gesto magnanimo di Margherita.

Le vacanze intelligenti
Le vacanze estive di Remo e Augusta Proietti vengono per la prima volta organizzate dai loro figli, ormai quasi tutti prossimi alla laurea che, forti della loro cultura superiore, pongono fine alle vacanze rilassanti dei genitori per rimpiazzarle con visite a musei, città e luoghi di interesse artistico nonché improbabili concerti. Come se non bastasse il figlio (futuro medico) impone loro una dieta ferrea. Remo e Augusta sanno anche che al loro ritorno troveranno un nuovo modernissimo arredamento che sostituirà quello vecchio giudicato obsoleto dai loro figli. Le tensioni createsi tra genitori e figli vengono meno solo davanti ad un copioso piatto di spaghetti, cucinato dai figli e i loro bizzarri amici appositamente per gli anziani genitori al termine delle loro estenuanti vacanze.
I primi due episodi, ai miei occhi, sono quasi insignificanti. "Si Buana" è una delle varianti fantozziane più stucchevoli. "Sarò tutta per te" è tra le più inutili cose che ho visto con presente il grandissimo Ugo Tognazzi, ma merita per i nudi di un'acerbissima Lory Del Santo agli esordi e quelli di una magnifica Stefania Sandrelli da sturbo carpiato come sempre. Dedichiamo loro almeno 2 frame significativi.
Sono insignificanti anche perché quando vedi l'ultimo episodio, "Le vacanze intelligenti", uno dei massimi capolavori di Alberto Sordi come regista che pone quest'opera nel mio Olimpo, te li dimentichi appena partono i titoli di coda. Capolavoro reso possibile dalla genuina presenza di Anna Longhi come Augusta Proietti, attrice romana qua per la prima e non unica volta al fianco di Albertone.
Un mediometraggio da incorniciare in ogni singolo momento, in ogni battuta. Con l'ingenuità di 2 fruttaroli, Remo ed Augusta piazzano una satira, una critica totale allo snobismo dei giovani acculturati, all'arte pretenziosa ed inutile, a un mondo che invece che andare avanti pare andare indietro. Non è conservatorismo come qualcuno ha osato dire, è solo buon senso, capacità di rispettare e dare giusto valore a persone umili (forse), non acculturate (altro forse) ma veraci e sincere.
La vacanza di uno che veramente lavora nella vita e si fa il mazzo, massima espressione del tempo libero dedicata al piacere, non può prevedere una mortuaria visita alla necropoli, cazzo ce ne frega, o di mangiare olive e riso bianco mentre altri intorno a te si strafocano. La musica dev'essere armonia, non dodecafonia o suoni casuali, stracciapalle. Alla mostra d'arte devo vedere e goderne, di quadri, sculture, non inciamparci mentre cammino. Una pecora è una pecora, un chiodo nel muro è un chiodo, una sedia è solo una sedia, cos'altro deve significare?
Bisogna vederlo, rivederlo, riguardarlo ancora questo film...
Ho notato il mio gusto per il Cinema mutare spontaneamente e quest'anno appena trascorso mi ha fatto porre delle domande, una in particolare: E' per me intelligente vedere film, o opere d'arte visiva in generale, che rompono i coglioni, che deprimono, che non si capisce cosa significano? La risposta è una e incontrovertibile, imperativa e categorica: NO! Non capisco perché si debbano rendere le cose difficili da capire anche quando non lo sono, perché si debba esibire cultura in un modo che allontana la gente dalla cultura. Mi dissocio da quel modo di fare, rifiuto di confinarmi in un triste serraglio.
Ho tenuto questo film, rivisto per l'ennesima volta durante quest'anno, proprio per aprire il 2013 ed esprimere - a titolo personale e non di tutti coloro che contribuiscono al blog - sia una dichiarazione di gusto che d'intenti. Sono deciso a "tornare bambino" col cinema, a parlare poco e schiettamente di ogni film, a tornare alla mia visione originale che fece nascere questa passione qualche anno fa e che, nel momento in cui ho "affondato troppo", ha rischiato di svanire, di trasformarla in un impegno semi-professionale. Già sto attuando questa decisione da un po', e la passione è rifiorita, le mie recensioni sono tornate ad essere una chiacchierata sui film come la farei con un amico, i film sono ancora un puro piacere. Quali film però? Quelli che fanno spettacolo, divertono, usano il mezzo per portare tutto, sempre, a livelli popolari anche i concetti meno popolari, i più sconcertanti, i più scomodi. Non esiste un genere al di sopra di altri. Tutti, dall'horror al porno al drammatico al comico alla tragedia alla parodia all'azione, tutti divertono se si pensa che Divertire non significa "solo" Far Ridere ma semplicemente rendere il tempo trascorso piacevole, emozionante, interessante, degno, utile a non essere giustamente definiti bruti dal Sommo Poeta.
Troverete spesso nelle mie rece il Giudizio breve di Remo e/o Augusta Proietti in calce, elementi di valutazione per definire il reale spettro di fruibilità di un film, una sorta di Tasso di Semplicità. Per me è importante tenerli sempre a mente, per il pubblico lo ritengo un utile servigio. Ci vorrà pazienza coi due fruttaroli. Loro ne hanno tanta, ma quando gli chiedi un giudizio sintetico sono diretti. Non stupitevi quindi, per fare un esempio, se al termine di un film che insiste sul mangiare vegano dovessero dirvi, ad esempio: 'tacci loro ma come se fa a magna' quaa robba? ché, semo bovini? te se piazza noo stomaco e solo acqua pe' mannarla giù... oste, portace du sarsicce va'! e 'na boccia de chianti...
http://robydickfilms.blogspot.com.ar/2013/01/dove-vai-in-vacanza.html


CRITICA:
"E' Sordi a scapito di Tognazzi e Villaggio ad azzeccare il migliore dei tre episodi".
(Magazine italiano tv)

"Una commedia ad episodi di qualità superiore". (Teletutto)

"Ci può essere qualche momento di divertimento anche se non tutto a grana fine".
(Laura e Morando Morandini, Telesette)

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